Ratzinger: nozze gay e aborto sono segni dell’Anticristo

Le critiche di Benedetto XVI alla società moderna nel nuovo libro-intervista di Peter Seewald. «La vera minaccia per la Chiesa è nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddicendo le quali si resta esclusi dal consenso sociale di fondo»

CITTÀ DEL VATICANO. La società moderna è «nel pieno della formulazione di un credo anticristiano», e se «uno si oppone, viene punito con la “scomunica”». Lo afferma Joseph Ratzinger nel nuovo libro, «Ein Leben» (esce domani, mentre la versione italiana e inglese arriveranno in autunno) con un’intervista intitolata «Le ultime domande a Benedetto XVI», firmato dal biografo Peter Seewald. Per il Papa emerito il «matrimonio omosessuale» e l’«aborto» sono il «potere spirituale dell’Anticristo». A rilanciare le dichiarazioni del Pontefice tedesco è stato il sito conservatore americano LifeSiteNews, che in passato aveva diffuso gli attacchi a Bergoglio di monsignor Carlo Maria Viganò, ex nunzio negli Stati Uniti.

Per il Pontefice emerito il «matrimonio omosessuale» e l’«aborto» nel mondo, senza possibilità di dissenso per paura della disapprovazione da parte della società, sono il «potere spirituale dell’Anticristo. Cento anni fa tutti avrebbero considerato assurdo parlare di un matrimonio omosessuale. Oggi si è scomunicati dalla società se ci si oppone», dice. Lo stesso vale per «l’aborto e la creazione di esseri umani in laboratorio».

La società moderna è «nel pieno della formulazione di un credo anticristiano e se uno si oppone, viene punito dalla società con la “scomunica”. La paura di questo potere spirituale dell’Anticristo è quindi più che naturale, e abbiamo davvero bisogno dell’aiuto delle preghiere da parte della Chiesa universale per resistere», sostiene Ratzinger, che ha espresso questi pensieri nel 2018. Per quanto riguarda il suo pontificato, ha detto che a preoccuparlo non erano le trame, anche se «profondamente inquietanti», come Vatileaks: «La vera minaccia per la Chiesa e con essa al ministero petrino non proviene da tali cose, ma dalla dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche».

In ogni caso, le resistenze al suo pontificato, «i blocchi venivano più dall’esterno che dalla Curia. Non volevo semplicemente promuovere la purificazione nel piccolo mondo della Curia, ma della Chiesa nel suo insieme». Nel frattempo, gli avvenimenti hanno dimostrato «che la crisi della fede ha portato anche a una crisi dell’esistenza cristiana». Questo è ciò che il «Papa deve avere davanti ai suoi occhi. La vera minaccia per la Chiesa e quindi per il ministero petrino non risiede in queste cose bensì nella dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche, contraddicendo le quali si resta esclusi dal consenso sociale di fondo». I «lupi», casomai, emergono nel trionfo della ideologia relativista, che tende ad escludere chi ha una concezione diversa da quella dominante: «L’inganno religioso supremo è quello dell’Anticristo, uno pseudo-messianismo mediante il quale l’uomo si glorifica al posto di Dio e del suo Messia».

fonte: La Stampa

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